Dal viagra alla protesi peniena: l’andrologia cambia volto

Sono ormai passati 25 anni da quando il Viagra ha rivoluzionato l’universo maschile, ma è arrivato il momento di guardare oltre.

Certo, quando nel 1998 questo farmaco venne messo in commercio, per gli uomini fu quasi come assistere ad un miracolo, perchè fino a quel momento i problemi di disfunzione erettile avevano rappresentato quasi una condanna.

Alla fine degli anni 90 l’andrologia stava ancora muovendo i suoi primi passi, come branca della medicina a sè stante, e gli uomini non avevano ben chiaro il ruolo della prevenzione. Persino l’andrologo non veniva annoverato tra gli specialisti a cui rivolgersi, per poter chiedere aiuto e supporto, in presenza di problemi legati all’apparato urinario e riproduttivo.

Dunque possiamo dire, in qualche modo, che il Viagra è riuscito a mettere finalmente in luce una particolare branca della medicina fino a quel momento quasi ignorata, e che negli ultimi decenni ha compiuto passi estremamente significativi.

Da quel momento, le persone hanno iniziato a prendere in considerazione le sintomatologie e i disturbi legati alla salute dell’apparato urinario e della prostata, con i controlli che sono finalmente diventati una consuetudine, anche se in questo senso c’è ancora tanto da fare.

Tuttavia, anche l’andrologia si è evoluta in questi 25 anni, e la terapia farmacologica per la cura della disfunzione erettile ha lasciato il posto ad un nuovo tipo di intervento, che rappresenta senza dubbio risulta essere il presidio medico più efficace e più sicuro per i pazienti che non trovano soluzione nella terapia farmacologica.

La protesi peniena

Si stima che, con circa 20000 interventi l’anno, la protesi peniena costituisca la soluzione terapeutica più in crescita tra la popolazione maschile. Questo grazie anche a protesi che riescono a mantenere sia l’aspetto estetico che quello funzionale, rendendo il pene il più vicino possibile alle sue normali condizioni.

Secondo una stima recente, il 93% delle protesi impiantate, a 5 anni dall’intervento, non necessita di sostituzioni e nuovi interventi. Inoltre, grado di soddisfazione dei pazienti arriva al 90%, con gli individui operati che consigliano tranquillamente la procedura alle altre persone. Un dato assolutamente incoraggiante è rappresentato dalla percentuale di coloro che hanno riscontrato un miglioramento della vita di coppia, ben l’83%.

Insomma, in oltre 25 anni l’andrologia si è evoluta e ha compiuto davvero passi avanti epocali, ma il Viagra ha segnato comunque la storia della medicina in generale, e resterà sempre una pietra miliare.

Ma non bisogna mai dimenticare che l’unico che può indicare al paziente il percorso terapeutico più opportuno, è SOLO ed ESCLUSIVAMENTE lo specialista andrologo.

articoli correlati

Tumore alla prostata e sesso: cosa cambia dopo l’intervento

Tumore alla prostata e sesso: cosa cambia dopo l’intervento. Quanto tempo serve per il recupero dell’erezione? La risposta dell'andrologo

“Chirurgia robotica: Evoluzioni e applicazioni in Urologia”. Il corso di formazione offerto dal Pineta Grande Hospital

Il 20-21 novembre, presso il Pineta Grande Hospital, si è tenuto il corso di formazione denominato “Chirurgia Robotica: Evoluzioni e applicazioni in Urologia”. Durante il […]

Tumore alla prostata: sintomi, diagnosi e percorso terapeutico

Il tumore della prostata è una delle patologie più dffuse tra la popolazione maschile e, stando ai dati più recenti, nel corso della propria vita […]
chevron-downarrow-up