Nonostante se ne parli sempre più spesso, complici anche le campagne di sensibilizzazione e l’esposizione di alcuni personaggi famosi che hanno parlato apertamente della loro malattia, il tumore alla prostata resta ancora un tabù, per molti uomini. E la motivazione è legata principalmente alle conseguenze di questa patologia, con particolare riferimento alla disfunzione erettile, che rappresenta un grande ostacolo per chi si trova a far fronte con una diagosi di questo tipo, talmente insormontabile da diventare una complicazione in grado di destabilizzare in maniera significativa la vita di coppia.
Come qualunque diagnosi oncologica, anche quella di tumore della prostata risulta estremamente difficile da affrontare. Ma, paradossalmente, sono le conseguenze a spaventare maggiormente chi ne è affetto. Disfunzione erettile, incontinenza e l’insorgere di patologie collaterali come, ad esempio, la malattia di La Peyronie, possono essere davvero difficili sa superare per il paziente, e senza un adeguato supporto psicologico.
Ma il supporto del partner è altrettanto importante, perchè il dialogo e la condivisione sono elementi assolutamente fondamentali, che non devono essere assolutamente trascurati, nè sottovalutati.
Di fronte ai cambiamenti che il corpo, inevitabilmente subisce, i desideri e le esigenze possono subire un mutamento significativo, e non condividere pensieri e sensazioni con il partner, può portare all’insorgere di ansia e depressione, che possono peggiorare una condizione fisica già di per sè delicata.
Il dialogo, dunque, fa parte della terapia, sia quello con il partner che quello con lo specialista. Ma accettare il cambiamento è assolutamente fondamentale, per ripartire insieme e andare oltre. Altrimenti, si rischia di rimanere soffocati e di non sopravvivere come coppia.
Chi deve affrontare situazioni complesse come un tumore alla prostata, spesso si trova a pensare che la diagnosi segni l’inizio di un destino nefasto, e le coppie sono destinate a sfasciarsi e si perde valore come persone e come compagni, ma non è così.
Purtroppo del tumore alla prostata se ne parla molto poco, perché l’uomo ha l’impressione di dover essere sempre virile e forte, e i controlli sono ancora un tabù, qualcosa che spaventa ancora moltissimo gli uomini, che hanno paura di affrontare il problema, anche in presenza di sintomatologie significative.
Per questo essere informati anche sulle possibilità di preservare continenza e potenza sessuale, è importantissimo.
In questo senso, la chirurgia robotica è l’unico strumento ad oggi esistente, per salvare la continenza e la potenza sessuale dopo la rimozione della prostata a causa del tumore.
Questo tipo di intervento viene effettuato presso la nuova U.O. di Urologia 2 – Pineta Grande Gospital, diretta dal Dott. Donato Dente, che si avvale delle più moderne tecnologie per la diagnosi e cura delle patologie urologiche.
L’obiettivo é quello di poter dare al paziente un servizio di cura totale che consenta, in un percorso che va dalla diagnosi, alla terapia medica e chirurgica, al follow-up, di risolvere il prorpio problema urologico.
L’urologia 2 si avvale di tecnologie molto avanzate che consentono mini-invasivitá in ogni aspetto. Il SISTEMA ROBOTICO HUGO, e il LASER AD HOLMIO, che attualmente sono il gold standard nel trattamento chirurgico dei tumori dell’apparato urinario, per quanto concerne il robot, dell’ ipertrofia prostatica benigna e calcolosi urinaria per quanto ocncerne il laser ad holmio.
La nuova U.O. di Urologia 2 – Pineta Grande Gospital, diretta dal Dott. Donato Dente, si avvale delle più moderne tecnologie per la diagnosi e cura delle patologie urologiche. L’obiettivo é quello di poter dare al paziente un servizio di cura totale che consenta, in un percorso che va dalla diagnosi, alla terapia medica e chirurgica, al follow-up, di risolvere il prorpio problema urologico.
L’urologia 2 si avvale di tecnologie molto avanzate che consentono mini-invasivitá in ogni aspetto. Il SISTEMA ROBOTICO HUGO, e il LASER AD HOLMIO, che attualmente sono il gold standard nel trattamento chirurgico dei tumori dell’apparato urinario, per quanto concerne il robot, dell’ ipertrofia prostatica benigna e calcolosi urinaria per quanto ocncerne il laser ad holmio.
Questo tipo di operazione viene portato a termine con l’utilizzo di tecnologia sofisticata e strumentazioni estremamente piccole. Il tutto per consentire al medico di utilizzare la stessa tecnica chirurgica tradizionale, ma con una precisione e finezza a livelli che non possono essere raggiunti dalla sola mano umana. E, soprattutto, grazie a questa tecnica, si ottiene una significativa limitazione delle cicatrici, che vengono ridotte a pochi millimetri.
L’obiettivo è quello di far percepire al paziente il meno possibile (dolore post-operatorio praticamente azzerato, minima degenza ospedaliera e ripresa della vita normale rapida), senza diminuire, anzi migliorando, la qualità e la precisione chirurgica, consentendo di poter avere risultati oncologico/funzionali ottimali.