Un passo avanti molto importante per quanto riguarda la terapia non chirurgica nel trattamento del tumore alla prostata.
Una nuova speranza per i pazienti affetti da tumore della prostata. L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha approvato la rimborsabilità di darolutamide, farmaco antiandrogeno utilizzato nel trattamento del cancro alla prostata non metastatico resistente alla castrazione negli uomini.
All’origine di questa decisione, uno studio di Fase III ARASENS, che ha coinvolto più di 1300 pazienti, che è stato pubblicato sul “New England Journal of Medicine”. I dati hanno dimostrato come darolutamide, in associazione alla terapia ormonale e alla chemioterapia, ha ridotto significativamente il rischio di morte del 32,5% rispetto alla terapia di deprivazione androgenica e docetaxel, nei pazienti con tumore alla prostata metastatico ormonosensibile.
Lo studio ARASENS ha dimostrato i benefici di darolutamide più ADT in associazione a docetaxel sia nella riduzione del rischio di morte che nella limitazione del deterioramento della qualità di vita. La combinazione con darolutamide prolunga, nei casi indicati, la sopravvivenza, ritarda la progressione di malattia e salvaguarda la qualità di vita, aspetti importanti per i pazienti colpiti dalla neoplasia in fase metastatica.
Questo farmaco combina in sé efficacia terapeutica e tollerabilità. Grazie alla sua struttura chimica peculiare, inibisce la crescita delle cellule tumorali, limitando effetti collaterali che possono impattare sulla vita quotidiana.
Un passo avanti molto importante per quanto riguarda la terapia non chirurgica nel trattamento del tumore alla prostata.
Secondo le ultime stime dell’AIOM – Associazione Italiana di Oncologia Medica, il tumore alla prostata è ancora uno dei più diffusi, con numeri che sono destinati ad aumentare (40.500 nuove diagnosi stimate lo scorso anno nel nostro Paese – fonte “I numeri del cancro in Italia 2022”).
Di contro, tuttavia, il tumore alla prostata, fa registrare il dato di sopravvivenza più elevato, con ben il 91% di pazienti vivi a distanza di 5 anni dalla diagnosi.
In Italia si stima che ci siano almeno sette milioni di uomini (nella fascia di età tra i 55 e i 70 anni) potenzialmente a rischio di ricevere una diagnosi di cancro della prostata. Proprio per dinfondere negli uomini un senso di consapevolezza concreto, in merito a questa particolare patologia, da alcuni anni il mese di novembre viene dedicato alla campagna nazionale di informazione sul tumore della prostata, che ha lo scopo di diffondere nella popolazione maschile la consapevolezza dell’importanza della prevenzione e soprattutto sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di garantire uniformità di accesso a diagnosi e cura di qualità a tutti i cittadini.