Continuiamo a parlare di quelle che sono le domande che vengono poste più spesso dai pazienti in sede di visita. Dopo aver spiegato quanto si vive con la prostata ingrossata, con particolare riferimento alla qualità della vita e alla sintomatologia che si manifesta con l’insorgere della malattia, adesso rispondiamo ad un altro quesito molto frequente: come far regredire l’ipertrofia prostatica?Prima di rispondere a questa domanda, è bene ribadire quanto sia importante la prevenzione, con controlli periodici e uno stile di vita sano.
Perchè l’aumento delle dimensioni della prostata è una patologia progressiva la quale, se non curata adeguatamente, e in maniera tempestiva può causare oltre ai sintomi, dei quali abbiamo parlato più volte, anche gravi problemi all’apparato urinario.
Dunque, ritornando alla domanda iniziale, riguardo a come far regredire l’ipertrofia prostatica, la risposta non lascia adito a nessun tipo di eccezione: no, l’ipertrofia prostatica non ha alcuna possibilità di regredire.
Come far regredire l’ipertrofia prostatica? La spiegazione dello specialista andrologo
L’ipertrofia prostatica benigna non regredisce. Purtroppo la terapia non porta a ridurre il volume, ma solo a migliorare i sintomi (frequenza urinaria, potenza del getto, minzione notturna, svuotamento della vescica).
Terapia
La terapia farmacologica dell’IPB è una terapia sintomatica, nel senso che non “cura” la malattia ma stabilizza i sintomi consentendo al paziente di poter avere una qualità di vita soddisfacente.
L’indicazione a questo tipo di terapia si ha nei casi di ostruzione lieve-moderata e presenza di disturbi urinari.
La terapia alle volte può non essere più efficace, per cui si ricorre all’intervento. Parliamo di un un intervento chirurgico disostruttivo volto a rimuovere la componente di tessuto prostatico ostruente (adenoma prostatico) permettendo al paziente di recuperare un buon getto e di non affaticare ulteriormente la funzionalità vescicale.