Il tumore maligno della prostata è uno dei più diffusi nei maschi e, stando ai dati più recenti, nel corso della propria vita un uomo su 16 nel nostro Paese sviluppa questo tipo di patologia.
La prostata è una ghiandola tipica dei maschi, in diretto contatto con il retto deputata alla produzione di una parte del liquido seminale prodotto con l’eiaculazione. In condizioni normali, ha le dimensioni di una castagna, ma con il passare degli anni o a causa di alcune patologie può ingrossarsi dando in alcuni casi sintomi e disturbi delle basse vie urinarie.
Il tumore della prostata ha origine proprio dalle cellule presenti all’interno della ghiandola (soprattutto dalla parte periferica di essa) che cominciano a crescere in maniera incontrollata.
Raramente insorge sotto i 40 anni, tuttavia vista la forte componente genetica ereditaria, nelle famiglie con parenti di primo/secondo grado (fratello/nadre/nonno/zio) ha sempre senso cominciare uno screening con PSA annuale e visita urologica dai 40 anni, in quanto la percentuale di possibile insorgenza della malattia, anche in giovane età raddoppia.
In questa intervista, rilasciata alla piattaforma web Medicina365, il Dott. Donato Dente, Responsabile U.O. Urologia Robotica ed Endoscopica presso il “Pineta Grande Hospital” di Castel Volturno, ha parlato di chirurgia robotica del tumore della prostata e tumore del rene.