Tumore alla prostata e sesso: cosa succede dopo l’intervento di rimozione della ghiandola prostatica? Come cambia la sessualità, all’interno della coppia? In questo articolo, cercheremo di rispondere a queste domande.
Una delle questioni più spinose, quando si parla di patologie legate al corretto funzionamento della prostata, riguarda la sfera intima.
Quello che preoccupa i pazienti, infatti, è proprio la ripresa delle normali attività sotto le lenzuola, e molti si chiedono se mai riusciranno ad avere una vita intima regolare e soddisfacente, a seguito dell’intervento di rimozione del tumore alla prostata.
Ma perchè questa è una delle domande più frequenti, da parte dei pazienti? E’ presto detto.
La prostata è la ghiandola coinvolta nella produzione del liquido seminale, e dalla quale dipendono le principali funzionalità dell’apparato uro – genitale maschile.
Si tratta di una piccola ghiandola che si trova “a metà strada” tra la vescica e il pene, e le sue funzioni principali sono sostanzialmente 3: secernere il liquido seminale, consentirne l’espulsione, regolare il flusso dell’urina influenzandone il volume.
La prostata, dunque, è una ghiandola che non è semplicemente “responsabile” delle funzioni legate alla sessualità tuttavia, la mancanza di essa, non comporta la fine dell’attività sessuale di un individuo, nè si presentano conseguenze come l’incontinenza urinaria e impotenza.
Questo perchè, grazie alle nuove tecnologie, con il sistema robotico, è possibile conservare la continenza e soprattutto l’erezione.
Quello che è importante specicificare, però, è che il recupero dell’erezione non è una cosa immediata ed è condizionato, tra le altre cose, dalle caratteristiche fisiche del paziente stesso.
Tra i fattori da tenere in considerazione ci sono, senza dubbio, l’età e la presenza di eventuali problematiche precedenti all’operazione.
In media, per il recupero dell’erezione di vogliono 18 mesi ma, come abbiamo detto, questo dipende dalle condizioni del paziente, con particolare attenzione all’aspetto psicologico che, quando si parla di prostata, rappresenta un aspetto fondamentale, che non deve essere messo in secondo piano.
Nè da parte del medico nè, soprattutto, da parte del paziente.
Perchè subire un intervento è qualcosa che può segnare in maniera davvero significativa le persone ma, quando si parla di un’operazione in grado di modificare quella che è la sfera intima del paziente, allora le ripercussioni di carattere psicologico possono essere davvero significative.
Anche se, comunque, è bene specificare che tale operazione non incide in alcun modo sul desiderio sessuale, nè sulla capacità di avere un orgasmo soddisfacente.
Quello che, dopo l’intervento alla prostata, viene a mancare, però, è la capacità di eiaculazione.
Spesso si tende a sottovalutare l’impatto che una diagnosi di tumore alla prostata ha sul benessere psicologico di chi la riceve, e si pensa unicamente alle conseguenze di tipo fisico.
Il rischio di cadere in depressione è oltremodo concreto, con l’inizio del percorso di cura che, in considerazione dell’età media dei pazienti, va a coincidere, presumibilmente, con la fine delle normali attività lavorative, cosa che, già di per sè, porta le persone ad una visione negativa di quello che è il proprio futuro.
Se a questo si va poi ad aggiungere anche quello che è l’inizio del percorso diagnostico per la cura del tumore alla prostata, allora di rischia di peggiorare il proprio stato emotivo in maniera oltremodo significativa.
La “preparazione” che il paziente deve affrontare, prima dell’intervento, dunque, riguarda anche l’aspetto psicologico e, in particolare, le dinamiche relative alla coppia (nel caso in cui il paziente abbia una relazione stabile, ovviamente).
Lo specialista andrologo, dunque, deve valutare, insieme alle persone coinvolte, quelle che erano le “abitudini” prima della diagnosi. In questo modo, si avrà la possibilità di impostare un percorso di riabilitazione che sia in tutto e per tutto rispondente alle caratteristiche del paziente cosa che, ovviamente, andrà anche ad influire su quello che è l’approccio all’intervento stesso.
Queste indicazioni sono anche contenute all’interno di un testo, pubblicato nel 2022 sul The Journal of Sexual Medicine, in cui vengono illustrate quelle che sono le linee guida per il benessere sessuale dei pazienti con tumore alla prostata e dei loro partner.