L’iperplasia prostatica benigna è una condizione caratterizzata da un ingrossamento della prostata di natura benigna, che può interessare fino all’80% degli uomini tra 60 e 80 anni.
Ad oggi quando si assiste al fallimento della terapia medica dell’IPB, si deve ricorrere a terapia chirurgica. Al momento il gold standard chirurgico per il trattamento di questa patologia è la HoLEP (Adenomectomia Prostatica con il Laser ad HOLMIO).
Questa tecnica, sicura, assolutamente riproducibile per affrontare ogni tipo di adenoma prostatico e largamente utilizzata in tutto il mondo, vista la sua radicalità nella rimozione dell’adenoma, ha un effetto collaterale “indispensabile”, indice tra l’altro di un’ottimo lavoro di disostruzione, chiamato EIACULAZIONE RETROGRADA.
Ovvero dopo l’intervento chirurgico al momento dell’eiaculazione, che rimane assolutamente normale, lo sperma non viene più espulso dal pene, ma invece di uscire dal pene come accade in condizioni fisiologiche, va in vescica, venendo poi espulso alla minzione successiva al rapporto.
Con l’avvento della nuova tecnologia, ma soprattutto con l’innalzamento dell’età media di vita, i pazienti, anche se affetti da ipertrofia prostatica benigna in trattamento vogliono sempre di più mantenere la capacità di eiaculare anche dopo avvenuta disostruzione chirurgica.
Il progresso e l’innovazione hanno consentito di sviluppare una nuova tecnica che prende il nome di REZŪM.
Questa tecnica consente una adeguata disostruzione riuscendo a mantenere intatto il triangolo eiaculatorio. Il principio è quello di iniettare attraverso una cannula sottilissima che entra dall’uretra (quindi da vie naturali) vapore acqueo, che causa una progressiva micro-necrosi progressiva e controllata dell’adenoma prostatico andando così ad avere retrazione del tessuto adenomatoso con aumento di calibro dell’uretra e miglioramento del flusso e dello svuotamento vescicale.