Movember 2024: è iniziato il mese dedicato alla prevenzione maschile, per individuare e curare tutte quelle patologie legate alla prostata e, più in generale all’apparato genitale e riproduttivo dei signori uomini.
Perchè Movember è un vero e proprio movimento, di respiro internazionale, il cui scopo è l’informazione e la sensibilizzazione in merito alle tematiche inerenti alla salute maschile, a 360 gradi.
Il tumore alla prostata è la principale patologia che colpisce la popolazione maschile. Ma fortunatamente, per tutti i pazienti virtuosi, che effettuano controlli periodici regolari, c’è una buona notizia, perchè la diagnosi precoce rappresenta un’arma davvero efficace e molto potente, per la cura della malattia, e la completa guarigione, con un’aspettative di vita estremamente incoraggiante.
Secondo un articolo pubblicato nel gennaio del 2022, sulla rivista Annals of Oncology, infatti, è il dato relativo ai decessi, continua a calare, con una percentuale del 7,1 tra il 2015 (dato certo) e il 2022 (presunto), che è destina a crescere, in previsione, fino al 2030, in conseguenza dei progressi compiuti relativamente all’approccio diagnostico e, di conseguenza, all’applicazione delle terapia, che diventa mirata e, per questo, maggiormente efficace.
Tuttavia, molte persone sono incerte, relativamente al tipo di percorso da intraprendere, quando si parla di prevenzione delle malattie legate alla prostata. Ed effettivamente c’è ancora molta confusione al riguardo.
Ebbene, per chiunque non abbia mai effettuato un controllo dallo specialista andrologo, sarà opportuno sapere che, per individuare la presenza, o meno, di eventuali anomalie, anche in assenza di sintomi, è sufficiente un semplice esame del sangue, per individuare l’antigene prostatico specifico (PSA).
Quello del PSA è un esame fondamentale, che andrebbe fatto una volta l’anno a partire dai 50 anni. Ma, attenzione, il PSA non è necessariamente un indicatore della malattia, ma è un dato che va “interpretato” dallo specialista.
Per cui il risultato del PSA, inteso come singolo esame di laboratorio è un dato che non deve allarmare il paziente.
Ma cosa vuol dire “interpretato”?
Lo specialista urologo in sede di visita ha il compito di interpretare il valore anche attraverso un esame clinico e un’esplorazione rettale.
Esistono inoltre dei parametri (validati dalle linee guida internazionali di Urologia) che vanno comunque sempre considerati che sono il PSA Velocity (quanto velocemente avviene il trend in ascesa del valore) e PSA Doubling time (quanto velocemente si assiste al raddoppio del valore precedente del PSA).
Una volta valutati i parametri suddetti e lo stato clinico del paziente, lo specialista ha il compito di capire se il paziente ha potenzialmente il rischio di sviluppare un tumore alla prostata.
Ma in questo video, sicuramente tutto quello che abbiamo detto finora, risulterà più chiaro e fruibile.
In realtà, le persone dovrebbero iniziare a cercare uno specialista di riferimento già dopo i 40 anni, e anche in assenza di sintomatologie. Perchè la prevenzione inizia fin da giovani, anche se non vengono rilevate alterazioni evidenti del proprio stato di salute.
L’obiettivo dell’Urologo, nella valutazione del PSA e del paziente non è quello di andare alla ricerca spasmodica di qualcosa, ma semplicemente di capire se quanto il valore possa essere una spia per patologie maligne della prostata in modo da poter avere una diagnosi precoce e una probabilità molto alta di cura.
Per cui il PSA, non deve essere considerato come una malattia, non deve fare paura, ma deve essere discusso in ambito di visita specialistica. Visita che, tra l’altro, non va presa come un appuntamento funesto, foriero di cattive notizie.
Lo specialista è li per accompagnare il paziente, rassicurarlo, e rendere più semplice ogni tipo di percorso terapeutico, laddove necessario.
Quindi, in conclusione, approfittate del mese della prevenzione, perchè la salute è importante, e la diagnosi precoce salva la vita.