Prostatite: quali sono i sintomi, le cause e le cure? L’urologo risponde – IL VIDEO

La prostatite è una forma di infiammazione della ghiandola prostatica, ed ha un’incidenza che va dal 7% al 12% a seconda del territorio e delle statistiche. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, la prognosi è positiva, con un recupero completo senza conseguenze negative successive.

La forma più frequente è la prostatite cronica o sindrome del dolore pelvico cronico che interessa il 10-15% della popolazione e può insorgere negli uomini di qualunque età.

Esistono diversi tipi di prostatite:

  • Batterica acuta e batterica cronica  ( infiammazioni che sono causate da infezioni batteriche)
  • Abatterica acuta e cronica (infiammazioni non causate da infezioni batteriche)
  • Asintomatiche (infiammazioni che pur avendo un focolaio attivo non portano al paziente alcuna sintomatologia, in genere quella più difficili da diagnosticare e curare)

È una condizione patologica molto frequente, che interessa oltre un terzo della popolazione maschile con la fascia di età maggiormente colpita tra i 20 e i 50 anni.

Sintomi

A livello sintomatologico in base alla gravità della condizione si possono avere sintomi come:

  • Difficoltà alla minzione: esitazione iniziale, getto dell’urina scarso
  • Bruciore alla minzione (stranguria)
  • Aumentata frequenza (pollachiuria)
  • Minzione notturna (nicturia)
  • Dolore o pesantezza al basso ventre o in regione perineale
  • Urgenza minzionale
  • Emospermie (sangue nello sperma)
  • Dolore all’eiaculazione
  • In condizioni particolarmente acute: sangue nelle urine, febbre molto alta, ritenzione acuta d’urina

Trattamento

I sintomi, al momento dell’insorgenza, devono essere prontamente e radicalmente trattati, altrimenti si corre il rischio di andare incontro ad una prostatite cronica, con sintomi che possono persistere anche per periodi superiori ai 4 mesi, causando un notevole peggioramento della qualità della vita del paziente.

Diagnosi

La diagnosi della prostatie è inizialmente clinica, e si basa su un accurato esame obiettivo, una completa anamnesi (abitudini alimentari, sessuali, idratazione giornaliera, consumo di bevande alcoliche) e l’esplorazione rettale.

A completamento diagnostico possono essere effettuati esami di laboratorio come:

  • Esame delle urine con Urinocoltura
  • Spermiocoltura
  • PSA (una condizione infimmatorio/infettiva prostatica può causare notevole rialzo del PSA)

Esami strumentali come la Uroflussimetria con residuo post minzionale (P.M.) ed ecografia dell’apparato urinario.

Terapia

La terapia  per questa patologia varia, ovviamente, in base alla natura della prostatite stessa.

Se sostenuta da infezione batterica allora si procede ad una terapia antibiotica mirata (in base al risultato dell’antibiogramma) che deve essere protratta per 3-4 settimane, in caso di evento acuto, anche 6-8 settimane in caso di evento cronico.

Associato all’antibiotico è sempre consigliabile la somministrazione di antinfiammatorio per un periodo di tempo che va da 10 ai 14 giorni in modo da ridurre l’infiammazione e lenire i disturbi del paziente.

Le onde d’urto

Le onde d’urto, sono onde acustiche ad alta intensità che si trasmettono attraverso la pelle nell’area interessata, e che riescono ad alleviare il dolore e accelerare la guarigione. Gli esperti le hanno valutate su 41 pazienti con prostatiti croniche, in termini di qualità della vita, dolore e struttura della prostata. Oltre all’ecografia prostatica transrettale, che ha monitorato la diminuzione del volume prostatico anche il livello dell’antigene specifico della prostata (PSA) è stato utilizzato per valutare gli effetti del trattamento.

Il dolore si è ridotto significativamente dopo 3-4 applicazioni in quasi tutti. Le onde d’urto sono state testate con successo anche nella cura della disfunzione erettile.

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