Qual è il migliore antinfiammatorio per la prostata? – La risposta dell’andrologo

Qual è il migliore antinfiammatorio per la prostata? – Con questo articolo vogliamo rispondere ad un’altra delle domande che i pazienti, in sede di visita, pongono più spesso allo specialista.

Quello della terapia, infatti, risulta uno dei problemi più grandi per chi, in presenza di una patologia legata alla prostata, inizia una cura, nella speranza di non arrivare all’intervento chiriurgico.

Prostatite: sintomi e trattamento

Esistono diversi tipi di prostatite:

  • Batterica acuta e batterica cronica  ( infiammazioni che sono causate da infezioni batteriche)
  • Abatterica acuta e cronica (infiammazioni non causate da infezioni batteriche)
  • Asintomatiche (infiammazioni che pur avendo un focolaio attivo non portano al paziente alcuna sintomatologia, in genere quella più difficili da diagnosticare e curare)

È una condizione patologica molto frequente, che interessa oltre un terzo della popolazione maschile con la fascia di età maggiormente colpita tra i 20 e i 50 anni.

Sintomi

A livello sintomatologico in base alla gravità della condizione si possono avere sintomi come:

  • Difficoltà alla minzione: esitazione iniziale, getto dell’urina scarso
  • Bruciore alla minzione (stranguria)
  • Aumentata frequenza (pollachiuria)
  • Minzione notturna (nicturia)
  • Dolore o pesantezza al basso ventre o in regione perineale
  • Urgenza minzionale
  • Emospermie (sangue nello sperma)
  • Dolore all’eiaculazione
  • In condizioni particolarmente acute: sangue nelle urine, febbre molto alta, ritenzione acuta d’urina

Per quanto riguarda la terapia va detto, in maniera preliminare, che il trattamento per questa particolare patologia varia, ovviamente, in base alla natura della prostatite stessa.

Se sostenuta da infezione batterica allora si procede ad una terapia antibiotica mirata (in base al risultato dell’antibiogramma) che deve essere protratta per 3-4 settimane, in caso di evento acuto, anche 6-8 settimane in caso di evento cronico.

Associato all’antibiotico è sempre consigliabile la somministrazione di antinfiammatorio per un periodo di tempo che va da 10 ai 14 giorni in modo da ridurre l’infiammazione e lenire i disturbi del paziente.

Prostatite: qual è il migliore antinfiammatorio per la prostata?

Dunque, in conclusione, per rispondere alla domanda su quale è il migliore antinfiammatorio per la prostata, possiamo dire che gli antinfiammatori non steroidei (FANS) sono i farmaci più attivi sulla prostata.

Tuttavia – l’andrologo consiglia – questi devono essere somministrati per il tempo e nei dosaggi giusti per avere effetti benefici sulla malattia. In assenza di miglioramenti, l’intervento resta e comunque la soluzione risolutiva.

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