Un’infezione da HPV (un virus legato ad altri tipi di tumore come quello della cervice uterina, della vulva, dell’ano, del cavo orale e della gola), una vita sessuale con molti partner, l’età precoce del primo rapporto sessuale e una storia di condilomi (creste di gallo): sono questi i maggiori fattori di rischio (fino a 5 volte maggiore), legati al tumore del pene.
La terapia per questo tipo di malattia così aggressiva è chirurgica
Fino a qualche anno fa l’unico trattamento era di tipo chirurgico demolitivo. Esso comprendeva l’amputazione dell’organo genitale maschile e dei linfonodi inguinali superficiali e profondi causando oltre che gravi mutilazioni, anche non poche complicanze derivanti dall’intervento chirurgico.
Oggi è possibile, sempre compatibilmente alla sicurezza oncologia del paziente, un trattamento di chirurgica mininvasiva e ricostruttiva che permette di poter rimuovere la malattia, consentendo al paziente una qualità della vita (anche sessuale) che in passato non riusciva ad avere.